La maculopatia è una malattia che coinvolge la macula ed è caratterizzata dalla progressiva perdita della visione centrale, quella che serve per la lettura e per riconoscere i volti.
Scopri come accorgertene, quali esami fare e quali sono i trattamenti.
La maculopatia o degenerazione maculare è una malattia che interessa la macula, che è la parte centrale della retina, deputata alla visione dettagliata. E’ la più frequente causa di grave calo visivo nelle persone di oltre i 60 anni di età nei paesi occidentali.
La Maculopatia è caratterizzata dalla progressiva perdita della visione centrale, quella che serve per la lettura e per riconoscere i volti. E’ spesso bilaterale.
Tuttavia la maculopatia degenerativa non porta mai a cecità completa in quanto la visione laterale è solitamente conservata.
La maculopatia senile o degenerazione maculare legata all’età è la forma piu frequente di maculopatia, che colpisce 25-30 milioni di persone nel mondo occidentale.
Altre forme di maculopatia sono:
- miopica
- diabetica
- essudativa dopo un’occlusione (trombosi) venosa della retina
- maculopatia a cellophane o pucker maculare
I sintomi della Maculopatia
La maculopatia o degenerazione maculare non dà dolore. Anzi, inizialmente il problema visivo può non essere notato, perché si supplisce con l’occhio buono.
I primi sintomi di solito sono:
- la distorsione delle immagini (metamorfopsie), per cui gli oggetti appaiono deformati e/o rimpiccioliti
- compare una macchia di “non visione” o sfuocatura centrale, per cui osservando per esempio un viso, non si riescono a percepirne le espressioni, gli occhi e la bocca; oppure guardando un orologio, si vede la sua sagoma ma non l’ora indicata. Questa evoluzione può verificarsi rapidamente o nell’arco di mesi.
- alterazione della percezione dei colori o della sensibilità al contrasto.
Per questo è consigliabile monitorare la propria visione eseguendo regolarmente il Test di Amsler. La visione del reticolo alterato è un campanello d’allarme che indica la necessità di una visita presso l’oculista al piu presto.
Maculopatia Senile o Degenerazione Maculare
La maculopatia senile o degenerazione maculare legata all’età è la forma piu frequente di maculopatia, se ne distinguono due forme: secca e umida.
Maculopatia secca o atrofica
La maculopatia secca è la piu frequente (90% dei casi). Comporta un assottigliamento della retina, in quanto le cellule visive smettono di funzionare e scompaiono; questa forma non è suscettibile di trattamento laser.
Il trasporto di fattori nutritivi e l’eliminazione di rifiuti da parte dell’epitelio pigmentato retinico (RPE) sono rallentati, per cui si formano depositi intraretinici giallastri (drusen) o pigmentati (distrofia, pigmento focale).
Di solito si ha una minima compromissione visiva e solo raramente si formano zone di atrofia, che sono delle specie di smagliature della retina, che coinvolgono anche la parte centrale (fovea).
Maculopatia essudativa
Nella maculopatia essudativa si pensa che un ridotto apporto di sostanze nutritive alla retina possa stimolare sostanze dette fattori di crescita vascolare (“vascular endothelial growth factors” o VEGF), che danno il segnale per la produzione di vasi anomali, i quali trasudano siero o sanguinano, stimolando poi la formazione di una cicatrice. La proliferazione di nuovi vasi sotto la retina viene detta neovascolarizzazione coroideale o CNV.
Nel 10% dei casi i neovasi si formano invece nella retina e poi si approfondano verso la coroide; in questo caso vengono definiti proliferazione angiomatosa retinica o RAP.
Una variante (3-4% dei casi) chiamata vasculopatia polipoidale, tende a produrre sanguinamenti sottoretinici con sollevamento dell’epitelio pigmentato (PED) ed è spesso bilaterale, ma ha una buona prognosi. Una certa percentuale di maculopatia secca diventa maculopatia essudativa nel tempo, per cui è utile monitorarne l’evoluzione. Inoltre, anche i trattamenti che riescono a chiudere efficacemente questi vasi, non possono impedire eventuali recidive.
ESAMI
Negli ultimi anni sono comparse molte novità nella diagnosi e nella cura della maculopatia, esiste oggi una diagnosi precoce grazie all’esame OCT, esistono trattamenti per prevenire la maculopatia, cosi come un test genetico capace di individuare chi è a rischio di maculopatia. La terapia della maculopatia poi si avvale dell’uso di moderni farmaci e terapia laser maculopatia in continua evoluzione.
Test di Amsler
Si tratta di un test per individuare il più precocemente possibile le METAMORFOPSIE, che sono il sintomo più tipico e precoce della maculopatia degenerativa o degenerazione maculare. Per metamorfopsie intendiamo la deformazione, ondulazione, distorsione delle immagini (si nota specialmente sulle righe, stipiti delle porte, gradini….).
Il test o griglia di amlser è molto utile quando si sospetta una maculopatia o si vuole monitorarne l’evoluzione nel tempo. Il test è molto semplice e può essere eseguito tranquillamente a casa in qualsiasi momento. Si copre un occhio e, mantenendo la griglia a distanza di lettura, si fissa il punto centrale. Se le linee che lo circondano sembrano piegate, distorte e/o mancanti, è possibile sospettare una maculopatia o un peggioramento della stessa quando il disturbo già presente peggiora.
Questo test va eseguito regolarmente perchè nella vita di tutti i giorni spesso non ci si accorge del disturbo fino a quando non si copre (magari casualmente) l’occhio sano.
Chi deve eseguire il Test di Amsler?
In linea di massima tutte le persone che sono a rischio di sviluppare la degenerazione maculare e quindi:
- persone di età superiore ai 50 anni
- miopi elevati
- persone che hanno già un occhio colpito dalla malattia
- persone alle quali sono state riscontrate durante una visita oculistica di routine fattori di rischio come la presenza di drusen (in particolari molli) presenti sulla retina. Le drusen sono degli accumuli color giallo che si depositano sotto la retina e sono l’espressione della difficoltà a smaltire le sostanze di scarto.
CAUSE
L’eziologia della maculopatia legata all’età non è ancora chiara. Tuttavia, sono stati individuati diversi fattori genetici, metabolici, ambientali e comportamentali che possono aumentare il rischio di degenerazione del tessuto maculare. Tra questi rientrano il fumo di sigaretta, l’esposizione prolungata ad un’intensa luce solare, l’ipertensione arteriosa e gli elevati livelli di colesterolo nel sangue.
Quando operare
La cura della maculopatia dipende da quale sia la causa. Con il termine di maculopatia si classificano diverse malattie che hanno in comune una degenerazione della macula.
L’esame del fondo dell’occhio, l’esame OCT e la fluorangiografia/indocianina permettono di fare una diagnosi accurata del tipo di maculopatia.
In presenza di Maculopatia Essudativa è necessario intervenire il prima possibile.
La maculopatia essudativa o umida può associarsi a diverse cause (miopia, trombosi venosa, diabete, età etc ) ed è il risultato di neovasi che crescono all’interno della retina. Il liquido che fuoriesce da questi vasi anomali si accumula nella retina centrale (la macula appunto), causando la distorsione delle immagini.
Per la maculopatia umida, esistono diversi interventi di provata efficacia:
- l’iniezione intravitreale di farmaci che ostacolano la crescita neovascolare (anti-VEGF)
- la terapia fotodinamica
- la fotocoagulazione laser
- chirurgia maculare o impianto di lenti telescopiche
E’ importante che il liquido retinico tipico della maculopatia essudativa si asciughi il prima possibile. Più tempo la retina rimane edematosa minore sarà la sua capacità visiva. Occorre allora iniziare la terapia con iniezioni intravitreali al più presto. Poiché sono solitamente necessarie diverse iniezioni intravitreali, è opportuno scadenzare bene le varie iniezioni per evitare che passi troppo tempo tra una e l’altra.
Anche nelle altre forme di Maculopatia come il pucker maculare, la maculopatia diabetica, ilforo maculare è opportuno intervenire il prima possibile, delicata più tempo è sottoposta ad agenti che la rovinano e peggiore sarà il risultato di qualunque intervento.
Quando non operare
In presenza di una maculopatia di lieve entità, di una maculopatia a cellophane (detta anche sindrome da interfaccia vitreo-retinica o pucker maculare), o una maculopatia secca è opportuno non operare.
In questi casi si preferisce seguire nel tempo con visite ed esami (OCT) l’evoluzione della maculopatia che è solitamente molto lenta.
L’intervento per curare la maculopatia è infattiun intervento molto delicato.
Vale la pena considerare caso per caso il rapporto rischio beneficio. Questo vale sia per gli interventi chirurgici veri e propri sia per l’intervento laser maculopatia.
EVOLUZIONE: se non si ferma che succede?
Se la maculopatia evolve, le attività in cui è necessaria una fine discriminazione, come leggere e scrivere, o infilare il filo in un ago, possono diventare difficili.
In ogni caso non è possibile perdere la vista, in quanto la malattia coinvolge solo la parte centrale della retina. Sarà sempre possibile avere un livello di visione utile per conservare la propria autonomia, utilizzando il proprio campo visivo e la visione laterale per eseguire le attività della vita quotidiana.
Dieta e Riabilitazione Visiva
Oggi è possibile grazie alla riabilitazione visiva utilizzare le aree di retina sane per migliorare la qualita della vista grazie ad ausili specifici come: occhiali per maculopatia con filtro arancione, occhiali prismatici per maculopatia oppure video ingranditori e ausili similari.
Qualche consiglio per lo stile di vita:
- seguire una dieta povera di grassi animali e ricca di:
- Acidi grassi polinsaturi Omega-3, zinco, vitamine A, C ed E;
- Antiossidanti, come luteina e zeaxantina, in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi (in tavola, non dovrebbero mancare: carote, cavoletti di Bruxelles, cavoli, spinaci, verza, lattuga, piselli e broccoli);
- Frutta fresca (kiwi, arance) e verdura a foglia verde (cavoli, spinaci, lattuga romana, broccoli, zucchine e piselli)
- Evitare il fumo di sigaretta;
- Ridurre l’esposizione ai raggi ultravioletti (a tal proposito, è importante ricordare d’indossare occhiali da sole dotati di filtri protettivi anti-UV).
- Sottoporsi a controlli periodici dall’oculista, soprattutto dopo i 45 anni d’età e in presenza di familiarità